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Eroe Invecchiato – Background – GURPS

Spesso si leggono background assurdi di personaggi di primo livello. Il PG descrive imprese epiche che avrebbe compiuto, riempiendo il suo BG di sfide eroiche superate, avversari imbattibili sconfitti e tanto altro. Sgradevolissimo.
A meno che non si verifichi una delle due seguenti condizioni: il racconto è fatto in prima persona dal PG, il quale è un inguaribile bugiardo, un vanaglorioso o una qualche sorta di fanfarone. Altrimenti potrebbe trattarsi di un personaggio che era realmente potente, ma che si è ritrovato in qualche modo a perdere il suo potere. Maledizioni, malattie, risucchi di livelli…le scelte sono tante. La mia l’avrete capita dal titolo, immagino.
Maksur è il mio primo personaggio in GURPS. Son finalmente riuscito a sviluppare il mio concept: un vecchio guerriero, un eroe famoso, almeno, per la generazione precedente.
Ora i malanni si fanno sentire e non è più prestante come un tempo. Tuttavia la sua dedizione e il suo senso del dovere lo obbligano a continuare a servire l’Impero. Poveraccio.

Ecco Maksur. Trovata online, probabilmente generata da AI.

Giovinezza e Arruolamento

La mia giovinezza è qualcosa di enormemente lontano nel tempo. Sembra la vita di qualcun altro. I ricordi della mia infanzia e adolescenza in realtà sono abbastanza confusi tra loro. Probabilmente perchè la mia vita all’epoca era sempre uguale: duro lavoro nei campi. 

I punti di riferimento temporali che posso usare si basano sul fatto che diventando grande ero capace di svolgere lavori più faticosi, complessi o di responsabilità. 

Ho capito solo col tempo di essere stato abbastanza fortunato. I miei genitori erano abbastanza benestanti, infatti i campi e gli animali di cui ci prendevamo cura erano di nostra proprietà. Avevamo anche lavoranti alle nostre dipendenze che, a fronte del medesimo sudore, guadagnano assai meno. 

Ad ogni modo passai la mia vita, fino ai 16 anni, tra zappature, raccolte, riparazioni, strigliature e simili attività. Se non altro questo, mi ha insegnato a non spaventarmi davanti a un po’ di fatica.

Al compimento del mio sedicesimo compleanno, la mia vita cambiò drasticamente: fui reclutato nell’esercito di Megalos.
I miei genitori erano dispiaciuti di perdere preziosa forza lavoro, ma al contempo, una carriera militare poteva essere una soluzione per un giovane in gamba. 

Carriera Militare e Ferite

Ero davvero un ragazzino quando entrai nell’esercito. All’inizio di combattere non se ne parlava: montavo tende, portavo l’acqua e simili lavori i fatica. Poi si accorsero che ero svelto e che ci sapevo fare con gli attrezzi. Mi misero a fare piccole riparazioni, ad affiancare i fabbri e i maniscalchi. 

Questo mi diede un vantaggio sugli altri coscritti: l’allenamento di base non era di qualità eccellente, ma avendo accesso alle fucine, mi trovavo a parlare con i guerrieri più esperti, vederli provare le armi e ogni tanto estorcere qualche piccolo trucco su come maneggiarle al meglio. 

Quindi quando mi ritrovai davvero sul campo di battaglia, ero decisamente più pronto di quelli entrati insieme a me. 

Ricordo come ero fiero dei miei risultati, come vantavo ogni singola cicatrice con orgoglio e l’orgoglio perfino maggiore con cui ricevetti ogni singola onorificenza o piccola promozione.

Feci un po’ di carriera. Ottenni compiti sempre più pericolosi e ostici, grazie ai quali ottenevo maggiori cicatrici e considerazione.

Il percorso fu abbastanza lineare per alcuni anni, fino al 1992, durante la battaglia di Quazr as-Sawh. Una delle peggiori a cui partecipai, per la verità. Ero nel battaglione guidato da Sir Jordan. Sfiorammo la disfatta totale: il nostro fianco sinistro si convinse di aver sfondato le difese nemiche e si lanciò all’attacco. Era solo una trappola. Il loro attacco sconsiderato li fece finire separati dal resto delle truppe. Questo lasciò una breccia aperta nel nostro schieramento, da cui iniziarono a sciamare soldati nemici. 

Grida, sangue, lame. Più che una guerra era diventata una mischia caotica. Mi ritrovai a pochi passi da Sir Jordan e lo vidi cadere, disarcionato. Un soldato con una lama che brillava di magia si lanciò sul nostro comandante atterrato, pronto a decapitarlo. 

Scattai avanti e provai a parare il colpo. Era troppo veloce. La scelta era tra me e il mio capitano. Non era una scelta. 

La lama si conficcò nel mio fianco. Grugnii di dolore, mentre la spada rimaneva conficcata nel mio corpo. L’avversario però era disarmato ora. Nonostante la fitta lancinante, riuscii a calare la mia arma tra il collo e la spalla del nemico. 

Mentre Sir Jordan si rialza, io e il mio avversario crolliamo a terra.

Mi risvegliai in una tenda. La buona notizia è che Sir Jordan era riuscito a radunare le truppe e a respingere l’attacco. Seppur con molte perdite abbiamo contenuto l’avanzata nemica. 

La brutta notizia è che la mia ferita sul fianco era peggiorata. Un mago guaritore aveva tentato un incantesimo per rigenerarla, ma qualcosa è andato storto e la situazione era solo peggiorata. 

La ferita era ancora lì: spalancata, pulsante. Eterno ricordo della battaglia.

Purtroppo visto che la magia si era rivelata inutile, per contenere il dolore, iniziai con erbe curative sempre più pesanti, fino a diventarne dipendente, specialmente le foglie di Toca: unica cosa in grado di fornirmi vero sollievo.

Se non altro questa battaglia comportò uno dei più rapidi avanzamenti di carriera della mia vita: Sir Jordan in persona mi prese sotto la sua ala e mi iniziò a istruire, per fare in modo che io venissi nominato cavaliere.

Cavalierato e Politica 

La nomina a cavaliere fu emozionante. L’imperatore era giovane, una delle sue primissime investiture. Se non fossi stato agitato anche io, me ne sarei accorto subito.

Fatto sta che quando calò la spada su di me esagerò. Forse voleva dar prova di vigore fisico. Forse l’asia e le mani sudate gli giocarono un brutto scherzo. Fatto sta che mentre mi nominava cavaliere, mi tranciò per sbaglio una ciocca di capelli, al tempo neri. 

L’imperatore sorrise, mi parve di vedere il suo aspetto più umano. La persona dietro la corona.

La conseguenza di questo, oltre al temporaneo cambio di acconciatura, fu che per qualche anno io fui “il cavaliere della ciocca”. Tutto sommato non mi dispiacque come nomignolo. 

Fu un interludio simpatico tra una battaglia e un altra. Già, poiché nonostante il mio avanzamento di grado, con conseguenti responsabilità crescenti, soldati da comandare e via dicendo, alla fine il mio lavoro era sempre lo stesso: la guerra. Anche se ora ero un Cavaliere del Dragone, il campo di battaglia rimaneva la mia dimora.

Tutto continuò in maniera tutto sommato lineare, tra cariche, ritirate, trincee, sangue e grida. L’evento che cambiò tutto fu l’attacco di una gigantesca chimera, richiamata da chissà quale magia oscura. La creatura marciava verso la città, purtroppo non c’era tempo di radunare l’esercito, per cui guidai un piccolo drappello, per bloccare la sua avanzata. 
La bestia sembrava inarrestabile e nonostante le frecce continuava a procedere con passo lento e inesorabile. 

Con alcuni volontari andai ad affrontarla in mischia. Purtroppo anche a distanza ravvicinata, il mostro era coriaceo. I nostri colpi rimbalzavano sulla sua spessa pellaccia.
A un certo punto la bestia schiacciò con le zampe uno dei miei e io mi distrassi quanto bastava per essere preso tra le sue fauci. Le zanne della creatura stavano perforando la mia armatura. 

Da quella posizione tuttavia riuscì a sferrare un ultimo colpo. Non so quale fato guidò la mia lama, fatto sta che la giusarma impattò in un punto fragile alla base del collo della bestia. 
Stramazzò a terra, col mio corpo ancora stretto nella morsa della sua bocca letale. 

Fortunatamente venni salvato, assieme agli altri feriti, anche se questa volta i danni furono stati più gravi: uno dei denti del mostro si è andato a conficcare nella mia spina dorsale, danneggiandola. Vista la mia resistenza alla magia, non si azzardarono a tentare un incantesimo di guarigione. Questo fece sì che mi ritrovassi quasi impossibilitato a combattere: dolori, rigidità e precarietà di movimenti. 

Pensai fosse la fine della mia carriera, almeno quella da guerriero.

Non mi ritrovai allo sbando poiché le mie gesta vennero trasmesse all’Imperatore, il quale, in virtù del mio sacrificio, decise di affidarmi l’amministrazione di un castello e delle terre limitrofe. 

Pensai di poter affrontare finalmente un po’ di riposo. 

All’inizio fu così. Detti il tempo alla mia schiena di guarire, lentamente, per quanto possibile. Amministrai il possedimento, anche se non richiedeva un grande impegno, per cui nel tempo libero mi ritrovavo ad affinare le abilità di carpenteria, forgiatura e perfino botanica. Di questo ringrazio il mio attendente Mukhlis, senza il quale sarebbe stato tutto più ostico.

Ritiro a Vita Privata, ma…

Tuttavia, mano a mano che mi addentravo nell’amministrazione, notavo sempre più storture, giochi di potere, favoritismi e corruzione.

Cercai di sistemarle dove possibile, ma sembrava di svuotare il mare con un cucchiaino.

Il culmine fu raggiunto con la questione del ponte. Per collegare il borghetto che amministravo con la via principale era stata prevista la costruzione di un ponte. Il Duca Dalprend, che governava la regione, aveva sviluppato il progetto ed emesso la richiesta di una tassazione extra per noi e i centri abitati coinvolti.
Sembrava una cosa importante e mi spesi personalmente per convincere tutti della necessità di raccogliere il denaro e per gestire l’invio della somma agli esattori. 

Tuttavia dopo mesi, nessuna notizia.  
Feci domande, ma mi scontrai con l’indifferenza dei burocrati, più spessa di un muro di scudi. 

Finalmente venni ricevuto dal braccio destro del nobile. 
Senza mezzi termini mi disse che il denaro era stato dirottato verso un’attività più urgente e che non mi dovevo immischiare in faccende che non mi riguardavano: un casato importante come il loro non aveva tempo di occuparsi di piccole seccature come questa, ma se costretti, avrebbero usato la loro influenza per cancellare il disturbo alla radice. 

Che potevo fare? Rispetto all’alta nobiltà ero decisamente un signor nessuno e anche sollevando la questione di fronte alle autorità, avrei finito solo per attirare una vendetta verso il mio possedimento. 
Il colmo fu quando scoprii che l’attività urgente era la costruzione di una taverna di lusso appaltata al cugino del Duca. 

La guerra almeno era più onesta.
Abdicai. 
Lasciai l’incarico di reggenza a Mukhlis e mi ritirai a vita privata.
Avevo tempo per i cavalli, le piante e i lavori manuali. Finalmente in pace.

Almeno finché Sir Jordan non mi mandò a chiamare di nuovo…




Ok, in tutto questo avrei voluto aggiungere alcune cose: quando muoiono i genitori? Direi nel periodo di amministrazione del possedimento.
Poi col Master si era parlato di un fratellastro che in punto di morte mi aveva chiesto di badare a sua figlia che non vedeva da due anni (scappata di casa) e che io non vedevo da 10.
Inoltre mancano tutti i riferimenti specifici a battaglie, zone conosciute, eccetera.
Ma poi diventava un polpettone enorme, più di quanto non sia già.

Quindi mi fermo e vi invito a dare un’occhiata ad altri BG e raccontini che ho scritto.

Se volete approfondire GURPS, ne parlo molto qui.

Il PG ho provato giocarlo anche in Symbaroum, ma non è venuto esattamente come l’avevo in mente.

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2 commenti su “Eroe Invecchiato – Background – GURPS”

  1. Veramente un bel BG, niente da dire. È scritto bene, ho apprezzato particolarmente i dettagli delle due ferite, danno molto colore e non sono “ferite di guerra” generiche.
    L’unico problema che vedo all’orizzonte è la crescita del personaggio, perché una volta arrivato a quell’età diventa difficile pensare a dei livellamenti.
    Comunque, le “foglie di Toca” sono un tocco di classe

    1. Grazie!
      Le foglie di Toca sono un’idea del master. Mi è parso un nome molto adatto e ho accettato di buon grado.

      Le ferite di guerra descritte nel dettaglio mi piacciono perchè risuonano nelle meccaniche di GURPS (se uno colpisce la zona della ferita aperta subisco danni atroci e devo pulirla ogni giorno per non avere malus; la schiena nelle situazioni tese rischia di bloccarsi e darmi penalità serie fino al riposo).

      Per il livellamento, beh, alla fine ha 50 anni (so che per te che non hai 20 anni sembra una cifra fuori di testa, ma io ci sono molto vicino, quindi…). In giro si vedono un sacco di persone che hanno migliorato notevolmente il loro fisico a quell’età.
      Quindi, per ora penso che gli farò aumentare la forza (perchè rimettendosi a fare l’avventuriero è “per forza” costretto ad esercitarsi di più, rispetto agli ultimi 20 anni), poi vedremo!

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