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Dragonbane – Recensione di un Gioco di Ruolo Svedese: D&D e Stormbringer a braccetto

Dragonbane è un gioco di ruolo svedese del 1982, ma io ho provato solo l’ultima edizione, quella del 2023, portata poi in Italia e tradotta da Need Games. Vi do subito uno spoiler: D&D 5e e Stormbringer hanno avuto un figlio con un papero ed ecco il risultato.
Se volete sapere cosa c’entrino il GdR più famoso al mondo e l’old school Stormbringer e soprattutto che c’entrino i paperi, vi toccherà leggere questa recensione, così da oggi non potete dire che l’unica cosa svedese che conoscete è l’IKEA. Comunque vi segnalo che se non sapete lo svedese, il gioco è stato tradotto anche in italiano.

Il candidato trovi le 7 piccole differenze tra la Copertina di Dragonbane e quella di Stormbringer

Regolamento: tra Stormbringer e D&D 5e 

Intanto se avete visto l’immagine sopra (tra l’altro tutte le immagini hanno uno stile simile che a me piace un sacco!), vi sarete accorti subito che i riferimenti a Stormbringer non sono pochi. Il tizio di spalle somiglia molto a Elric, il disegno nel suo insieme è poi un chiaro riferimento ad altre famose immagini che raffigurano il mondo di Moorcoock. Però non è solo questione di stile grafico. Anche il regolamento sembra essere una fusione dei due mondi.

Creazione del Personaggio

Per cominciare con la creazione del personaggio, abbiamo una scelta di Professioni e Stirpi (quelle che classicamente sarebbero Classe e Razza). La presenza del Marinaio, Artigiano e Mercante mi fa sospettare che si sia preso spunto da Stormbringer.L’aspetto positivo è la presenza di varie classi non incentrate sul combattimento. Almeno spezza un po’ la monotonia.

Le classi comunque sono molto semplici, sono definite da una Capacità Eroica (un Talento, diremmo in altri giochi), un gruppetto di abilità di partenza e una qualche nota di flavour. 

Nelle Stirpi invece notiamo, oltre alle solite scelte classiche, dei lupi antropomorfi e dei Mallardi. Se non siete ferrati in biologia (come me) vi risparmio la googlata: sono una specie di anatra (il classico Germano Reale); quindi sì: abbiamo tra le razze un papero antropomorfo.
Tocco di classe? Il suo potere è quello di arrabbiarsi e ottenere bonus all’azione. 

Dagli addosso, quack!

La seconda di copertina è così. Quindi sì: Darkwing Duck, Howard il Papero e tutti gli abitanti di Paperopoli sono un ottimo spunto!

Ho sentito molti pareri discordanti su questa stirpe, ma sinceramente non vedo perchè quelle classiche sì e questa no. Anzi, nella oneshot che ho provato ero un Mallardo ed è stato molto coinvolgente, probabilmente la mia cosa preferita del gioco.

Combattimento e Avanzamento

Tornando al sistema, il combattimento ricorda per molti versi Stormbringer: molto semplice, bisogna fare numeri bassi, l’armatura non dà schivata, ma riduzione del danno, le schivate consumano il round successivo. Insomma, con un tocco di old school, leggero, ma non punitivo e letale (per fortuna) come quello di Stormbringer.

Anche l’avanzamento mi ricorda Stormbringer: dopo aver usato le abilità, si può tirare per migliorarle. Quindi si migliora con la pratica, in un certo senso.

Oltre a questo sistema di avanzamento non c’è molto altro se non un elenco di Capacità Eroiche (tra cui ci sono anche quelle delle classi). 

Quindi niente livelli, il che contiene anche il livello di potere: i personaggi saranno sempre semplici avventurieri e non si arriva neanche lontanamente ad avere le semi-divinità dei livelli alti di D&D (e non si sfiora nemmeno il potere dei livelli medi).

Invece il sistema di Vantaggi e Svantaggi (Favore e Sciagura) ricorda molto D&D 5e, anche se il Dragonbane i vantaggi e gli svantaggi si sommano. Inoltre ci sono anche il critico e il maldestro (chiamati Drago e Demone) con i soliti effetti molto positivi o molto negativi.

Inoltre c’è una simpatica regola per ritirare, segnandosi però uno status svantaggioso.

Magia e Viaggio

Il sistema magico è una buona fusione di D&D 5e e Stormbringer 5e con qualche elemento di novità. Non essendoci una grande progressione i livelli di potere (e quindi costo al momento del lancio) vanno solo da 1 a 3. La lista complessiva è quindi molto ridotta rispetto a D&D, ma gradevolmente divisa in scuole (scelta che gradisco molto, poiché consente di differenziare e personalizzare)
(nota di colore: gli elementali evocabili hanno gli stessi nomi di quelli di Stormbringer (ondina, silfide, salamandra e gnomo))

Gli spostamenti, come in qualsiasi GdR fantasy, sono una parte imprescindibile. Abbiamo quindi un paragrafo apposta, in cui viene descritta la procedura: si nomina un Apripista, il quale farà i tiri di Sopravvivenza e in caso di fallimenti incapperà in un imprevisto selezionato casualmente da una tabella (perdita di oggetti, rallentamenti, vespe,…).

Conclusioni

Sinceramente il gioco, a parte la presenza dei paperi, non mi ha lasciato molto. Mi sembrava una versione svecchiata di Stormbringer ibridata con D&D. O una versione semplificata di D&D 5e contaminata da Stormbringer, vedete voi. 

Se cercate una cosa del genere, vi può piacere, fatto bene, pulito e schietto. Però per me (sarà che a suo tempo Stormbringer l’ho consumato) manca un po’ di originalità. Mi pareva di giocare a un gioco che avevo già visto. 

Comunque lo sapete, a me piace la personalizzazione meccanica e qui non c’è, mi piacciono le opzioni tattiche e qui sono veramente scarse. Vista la semplicità, mi aspettavo almeno un modo interessante di influenzare la narrazione (tipo i Punti Fabula di Fabula Ultima o i Bennies di SWADE), ma invece nulla.

Decisamente non è per me. Anche se i Mallardi mi hanno conquistato.

Però se cercate un flavour simile, con un gioco tradizionale con un tocco di Old School, provatelo.
Vi lascio il link a un gruppo telegram italiano su Dragonbane gestito da gente molto in gamba (che non c’entrano nulla con me e questo depone a loro favore).



Se vi piace leggere le mie recensioni o siete comunque curiosi di scoprire giochi nuovi, vi consiglio di fare un salto qua.

Se volete informarvi di più su Stormbringer nello specifico, ho questo buffo articoletto.

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