Parliamo di BBEG (Big Bad Evil Guy), l’antagonista della campagna del vostro GdR (che sia D&D o altro, non importa), il nemico finale, l’avversario più forte, l’antieroe che non dà tregua ai personaggi, o il rivale che pianifica contro i PG. Il tema di questo mese per il Vecchio Carnevale Blogghereccio è il BBEG senza la E, quindi non malvagio. Oggi quindi provo a fare una disamina di tutte le tipologie di BBEG che non siano malvagi. Il tutto ovviamente senza nessun riferimento specifico agli allineamenti di D&D, anche perchè, “chi mi conosce lo sa”, non sono un grande fan.

Tipologie e consigli per Antagonisti non Malvagi
Di seguito trovate le varie tipologie di cattivi che però non sono malvagi. Per ogni categoria proverò a dare qualche esempio, sia per spiegarmi, sia da usare come spunto.
Sotto controllo di altri
Sembrava malvagio, ma in realtà il malvagio era un altro.
Potremmo avere un soldato che sta eseguendo gli ordini senza porsi troppe domande, magari persino disposto a cambiare idea, se si trovasse a sbattere contro la realtà. Anche se non è un soldato, ma magari è un ricercatore o un nobile locale, il punto è che non sta attivamente perseguendo quel fine, ma lo fa solo perchè gli è stato ordinato.
Magari è un comandante sotto controllo mentale di un altro. Non ne condivide le idee, i piani e i metodi, ma è costretto magicamente (o tecnologicamente) a compiere le nefandezze che sta compiendo. Ad esempio un re sotto l’influsso mentale del suo malvagio consigliere (non so, forse l’avete già vista?), o un inventore che ha provato su di sé la sua nuova scoperta che avrebbe dovuto liberare la mente da pensieri negativi, ma è stato hackerato da un rivale che ora controlla le sue azioni.
Oppure il controllo potrebbe essere più terra terra: ad esempio un ricatto, una minaccia, verso di sé o addirittura una persona cara. A malincuore il nostro antagonista ostacola i PG, per evitare ritorsioni ben più gravi, ma se solo vedesse un’altra via d’uscita, sarebbe ben lieto di aiutarli. Il classico rapimento della famiglia, o anche la minaccia di svelare segreti compromettenti.
Senza controllo
Se non sceglie di fare il male, è veramente malvagio?
Ad esempio un mago impazzito dopo un rituale finito male. Un drago reso pazzo dal dolore per la scheggia nella zampa (ok, doveva essere un leone, pignoli). Un chierico della divinità della follia che prenda molto sul serio il suo lavoro. Se si riuscisse a riportare lucidità nella sua mente (togliendo la scheggia), si potrebbe trovare perfino un alleato.
Altrimenti, sulla stessa falsariga, l’assenza di controllo potrebbe derivare da una maledizione o essere effetto di un qualche aggeggio tecnologico.
Campagna Malvagia
Ok, siamo borderline, ma se sono i PG a essere i malvagi della situazione, allora i loro antagonisti potrebbero essere i buoni che vogliono fermarli. Casualmente era all’incirca la trama della prima campagna che masterai in D&D 3.5.
Malvagità Inconsapevole
L’antagonista potrebbe essere stato ingannato o aver valutato male la situazione: è convinto che i PG siano malvagi o che l’antico artefatto distruttivo che sta recuperando in realtà sia utile per curare le persone e via dicendo. Ovviamente più l’errore è inverosimile e più i giocatori vi odieranno.
Speculare a questo, abbiamo i PG ingannati o in errore. Quindi il PNG antagonista proverà a fermare i PG, impedendo che facciano del male, mentre loro son convinti di essere dalla parte del bene. Ovviamente i giocatori potrebbero prenderla male dopo. Succede.
Male Necessario
Evocare il Re dei Demoni per far sì che curi una malattia dell’antagonista. Devastare un pianeta per estrarre una risorsa che serve per salvare il proprio pianeta, incasinare lo spaziotempo per costruire un marchingegno che salvi la propria anima gemella, oppure è capo di una tribù in fuga da un territorio devastato, pronto a tutto pur di salvare i suoi.
Che si tratti di obiettivi globali o personali, in questo caso l’antagonista ha un po’ perso la bussola morale o magari sta sottostimando l’esatta portata del male che farà o sovrastimando quella del bene che porterà!
Magari basta aprirgli gli occhi, o trovargli un’alternativa e smetterà.
Relativismo e Varie ed Eventuali
Il male magari non esiste nemmeno e si parla solo di scontri tra regni/culture o simili gruppi.
Magari i seguaci del dio X vedono nei seguaci del dio Y la reincarnazione del male e viceversa, magari è uno scontro tra Legge e Caos, in stile Stormbringer. Oppure più pragmaticamente c’è una risorsa scarsa, ma vitale, contesa tra due regni rivali.
Le opzioni son davvero tante, l’importante è che PG e antagonisti abbiano obiettivi mutualmente esclusivi!
Oppure il PNG antagonista ha fini molto simili a quelli dei PG, ma i mezzi con cui vuole raggiungerli lo portano a compiere nefandezze di ogni sorta, costringendo gli eroi a fermarlo.
Oppure potrebbe essere un seguace di quelle dottrine estremiste basate sull’equilibrio, per cui vedendo il male in difficoltà, si prodiga per combattere il bene, pronto a cambiare schieramento una volta che la situazione si sia ribaltata.
Mescolare
Ovviamente si possono anche utilizzare due casi diversi e combinarli, ad esempio uno dei due regni in lotta per la risorsa condivisa potrebbe essere stato ingannato da qualcuno che sa che c’è un’alternativa.
Oppure uno credere che distruggere un pianeta sia un male necessario, ma il suo fine non è salvare il proprio pianeta, ma perseguire un sogno assolutamente folle, come costruire un congegno che non funzionerà mai che dovrebbe portare benessere a tutto l’universo.
Insomma, io ho dato un po’ una carrellata di spunti, provando a suggerire una tassonomia, poi sicuramente ci si può lavorare sopra! Spero vi sia utile o che almeno lo troviate interessante, fatemi sapere.