Vai al contenuto

Che brutto quando un Gioco di Ruolo somiglia a un videogioco (?) – GdR – non solo D&D

Lo sentite questo odore di anni ’80? Quando i genitori stupiti si chiedevano cosa mai ci fosse nei videogiochi da attirare così una generazione, quando si mordevano le unghie domandandosi afflitti che fine avrebbero fatto i sani giochi di una volta (tipo uscire e prendersi a sassate) e quindi come sarebbe cresciuta male questa generazione (parlo di noi millennials, quelli che alle elementari hanno avuto il primo computer o il primo videogioco che fosse mai entrato in casa, di solito).
Ecco, ogni volta che qualcuno dice “eh che schifo questo gdr [o questo modo di giocare ai gdr], sembra un videogioco!” rivivo quelle fantastiche discussioni della mia infanzia.

Ormai ho sentito questo paragone dispregiativo in qualsiasi salsa. Per attaccare D&D 5e, D&D 4e (anche se lo sanno tutti che non esiste *trollface*), D&D 3.5, Pathfinder, per offendere chi vuole solo tirare dadi e parlare poco, per chi usa stili di gioco a bassa mortalità, per chi ama i combattimenti, per chi vuole uscire dagli schemi narrativi stereotipati, per chi predilige la parte tattica, per chi vuole un master meno onnipotente…

Insomma, questi videogiochi sono davvero particolari, si adattano a tutto!

Perchè dovrebbe essere una colpa assomigliare a un videogioco

Io sono boomer dentro e ormai frequento poco i videogiochi, anche se a breve regalerò la Switch a mio figlio e lui, stolto, non ha capito che in realtà è un regalo per me. Però l’ultima volta che ho controllato, erano fighi. Quindi o uno è rimasto ai tempi di Arkanoid, per cui, in effetti, il paragone sarebbe poco lusinghiero, oppure ha sempre giocato a giochi scadenti.

Già ai tempi del NES avevamo delle piccole perle in quanto a storia o ambientazione, come Faxanadu (50 punti esperienza se ve lo ricordate) o The Legend Of Zelda. Proseguendo col Sega Mega Drive abbiamo avuto Shining In The Darkness, non so voi, ma io sarei soddisfatto se riuscissi a creare dei dungeon così interessanti e intricati. Arrivando a questo millennio gli esempi iniziano a moltiplicarsi. Final Fantasy ha prodotto varie storie veramente interessanti, con personaggi caratterizzati (oltre a un sistema di combattimento che adoro, almeno tra FF VII e FF X). Non so voi, ma sinceramente, in quante campagne avete trovato uno spessore narrativo e una cura dei personaggi paragonabile? Poi non posso non scomodare Baldur’s Gate. Non credo ci sia bisogno di presentazioni: ho visto più interazioni tra i protagonisti in quel gioco che in una buona percentuale di campagne a cui ho partecipato.

Sull’ultimo decennio sono poco ferrato, ma da quel che ho visto, anche alcuni titoli di norma molto incentrati sull’azione hanno iniziato ad aggiungere dettagli di non poco conto.
Penso ad esempio a GTA V in cui abbiamo tre personaggi diversi, con caratteri diversificati e che interagiscono tra loro in maniera quasi credibile.
Insomma un “mah, quella campagna malvagia alla fine assomigliava a GTA” lo prendo come un complimento, a meno che non voglia dire “santo cielo, ma hai copiato tutto da GTA! Cavolo, cerca di essere originale!”.

Assomigliare ai Videogame, ma quali?

Anche se per me non è un insulto, per altri potrebbe esserlo. Magari è questione di gusti. Magari loro odiano i topos tipici dei videogiochi. Già, ma quali sarebbero? Insomma, nel corso degli anni sono usciti vari videogiochi ed è davvero difficile tracciare un filo conduttore.

Di quale videogioco si sta parlando quando si dice “che schifo, sembra un videogioco“. Snake? Guitar Hero? Ocarina of Time? Diablo II? Candy Crush? Hearthstone? Tomb Rider?
Anche limitandoci agli RPG le differenze sono notevoli. Oltre a BGII e i FF già citati, abbiamo Dark Souls, Dragon Age, The Witcher, Pokémon, Darkest Dungeon e potrei continuare all’infinito (ma odio Leopardi e tutti i poeti da pelliccia (cit.)).

Per insultare un gioco o uno stile di gioco si usa l’insieme dei videogiochi come se fosse un corpus unico. Un po’ come quando qualcuno dice “i videogiochi fanno diventare violenti” (stolti. Quello che fa davvero diventare violenti è la lag).

Invece, ovviamente, i videogiochi sono decisamente diversi tra loro e non possono essere presi a casaccio per fare paragoni insensati.

Somiglianze tra GdR e Videogiochi

Se proprio volessimo trovare qualcosa in comune tra questi videogiochi avremmo:

  • si usa uno schermo e un qualche tipo di controller o comunque un hardware di input. Dubito sia questo ad accomunarli con (per esempio) D&D 5e;
  • sono interattivi: al variare degli input cambiano gli output. Questo mi auguro sia in comune con qualsiasi tipo di GdR;
  • Negli RPG si fa seguire una trama a un personaggio mentre questi progredisce in qualche modo. Vero. Però questo accomuna tipo tutti i GdR classici e anche molti non proprio tradizionali.

Poi ci sono altre somiglianze specifiche, magari di ambientazione, di trama, di personaggi, di atmosfera, ecc. Però non possono essere usate come esempio, perchè la frase non è “questo tuo personaggio assomiglia a Laguna di Final Fantasi VIII”, ma è “che schifo, allora vai a giocare ai videogiochi”.

Paragoni a caso e valore dei videogiochi

Poi certo: una campagna molto incentrata sul combattimento può ricordare un videogioco molto incentrato sul combattimento, o una incentrata sullo spionaggio un videogioco di 007. Ma allora perchè non si dice “che schifo, sembra un film” o “che schifo, sembra un libro“? Davvero nel 2020 stiamo ancora usando i videogiochi come esempio di pessimo intrattenimento, come se non richiedessero uno sforzo non solo tecnico, ma anche artistico paragonabile a quello di altri media?

Inoltre, mi spiace per il terribile spoiler, esistono anche videogiochi senza combattimenti. Quindi dire “sembra un videogioco” rivolto a una campagna con molti scontri non fa altro che palesare la vostra incompetenza in campo videoludico.

Potrei accettare queste frasi dai miei genitori. Alla fine loro giocano solo al solitario (in pratica usano il computer per non dover mescolare le carte). Invece anche le nuove generazioni si riempiono la bocca con queste frasi, dimostrando al contempo di non conoscere i videogiochi e di non saper muovere delle critiche quando non apprezzano qualcosa. Perchè vi giuro che esistono altri modi di esprimere dissenso tipo “non gradisco queste tipologie di trama perchè le trovo prevedibili” o “preferisco quando il rapporto tra DM e giocatori è gestito in maniera più autoritaria per poter godere del gioco più da spettatore e meno da attore” e via dicendo.

Bello assomigliare a un videogioco

Sì, molti GdR assomigliano a molti videogiochi nel senso che il personaggio si inserisce in un mondo specifico, in una trama particolare e affronta sfide di vario genere, grazie al contributo del giocatore, in seguito alle quali migliora le proprie capacità.

Per cui è sicuramente meglio giocare a campagne che ricordino un videogioco in questo, piuttosto che campagne in cui il master narra una storia già scritta, in cui le scelte dei giocatori sono ininfluenti, in cui l’elemento casualità viene forzato per seguire il copione del DM e qualsiasi elemento di deviazione viene sterilizzato sul nascere con scuse di vario tipo.
In pratica quelle campagne che non assomigliano a videogiochi, ma ad audiolibri.

Quindi se volete insultare i giochi di ruolo brutti, imparate a criticare le scelte di game design.

Se volete (da leggere con la voce di Medicina33 o Elisir o chi volete) per la settimana prossima parleremo di un’altra strana malattia assai diffusa. Quelli che dicono “eH mA aLlOrA gIoCa A rISiKo!11!!”




Se volete approfondire le recensioni dei giochi brutti, che però non assomigliano a videogiochi, guardate QUA, trovate F.A.T.A.L. e anche roba peggiore!
Le recensioni dei videogiochi non sono il mio forte, ma qua trovate quelle che ho caricato.
Altrimenti potrebbe interessarvi discutere di Teorie Opinioni e Approfondimenti sul GdR.

Iscriviti alla newsletter

Se ti va puoi iscriverti così da non perderti le novità e restare in contatto.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

2 commenti su “Che brutto quando un Gioco di Ruolo somiglia a un videogioco (?) – GdR – non solo D&D”

  1. Il termine “sembra un videogioco”, quando si parla di GdR, è riferito al fatto che i giocatori debbano concentrarsi solo sul combattimento ed il resto è di secondaria importanza. Difatti, nei videogame RPG (tanto per dirla in inglese maccheronico perché fa più fico), tu giocatori interagisci sono nel combattimento (N.B.: girare per una mappa alla cieca sperando succeda qualcosa di interessante, non è esplorazione); le interazioni con i PNG sono fatte dal computer, non da te; le tue azioni rimangono limitate; quello che interpreta è il computer, non tu giocatore. Tu segui passivamente una storia scritta da altri con alcuni “bivi” in cui puoi fare scelte e per il resto ti diverti a giocare i combattimenti. No, non ha importanza che questi “bivi” siano tanti o pochi: sono sempre “bivi” perché qualcuno ha codificato le scelte all’interno di un programma e non possono essere infinite.
    Quindi in un Gioco di Ruolo da tavolo, in cui il combattimento la fa da padrone e per il resto “tiriamo un dado via”, è classificato come “sembra un videogioco”.

    Corollario: si dice che sembra un videogioco quando il regolamento è così complicato che servirebbe un computer per usarlo.

    Opinione personale: ovviamente è solo questione di gusti: per alcuni D&D4 è simile ad un videogioco, per altri D&D 3, per altri D&D 5, quindi tutto quello che ho detto, lascia il tempo che trova!

    Ciao 🙂
    PS: e Vampiri the masquerade è come un libro 😛

    1. A parte che nessuno dice “sembra un videogioco rpg”, ma solo “videogioco”.
      Comunque se pensi che Baldur’s Gate sia solo combattimento, allora secondo me dovresti rigiocarlo.
      Giusto per dire un titolo a caso.

      Non per essere aggressivo, eh, però ci sono dei personaggi straordinari e io ero incollato allo schermo non solo per diventare più forte e lanciare palle di fuoco, ma per scoprire se sarei andato a letto con Viconia, se Minsc si sarebbe fatto fregare Boo da Jasper e via dicendo.

      Poi oltre a questo c’era una storia principale e una marea di mini quest, tra cui scegliere liberamente (con una libertà superiore a quella che mediamene trovo nelle sessioni al tavolo).

      E ho citato un gioco che ha circa 20 anni.
      Immagino sia uscita roba più articolata e dettagliata nel mentre.

      Cito di sfuggita Zelda Breath of the Wild: io lì esploro. Vedo da lontano una cosa che sembra interessante, provo a trovare una via sicura per arrivarci, cerco di raggiungere i picchi alti per avere visione dall’alto e via dicendo).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *