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The Giver – Romanzo Distopico non molto per Ragazzi – Recensione

Parliamo di un romanzo uscito negli anni ’90 dalla penna di Lois Lowry. Dal 1993 ad oggi è stato chiamato in vari modi, per cui potreste conoscerlo con il nome di Il Donatore o Il Mondo di Jonas (che poi è il nome con cui è uscito il film tratto dal libro nel 2014). Però qua sopra ho scritto The Giver che è il titolo con cui l’ho letto io. Ad ogni modo parliamo di un romanzo distopico ambientato in un ipotetico futuro (anche se non c’è un gran dispiego di super tecnologia, anzi!) con qualche leggera nota di sovrannaturale. In teoria dovrebbe essere per ragazzi, tuttavia l’ho trovato piuttosto inquietante e personalmente mi vengono in mente vari libri per adulti che farei leggere prima di questo. Inoltre è il primo di una saga di 4 romanzi, ma gli altri non li ho ancora letti. Però andiamo con ordine. Come sempre cercherò di farvi una recensione sensata senza spoiler.

The Giver. Film Tie-In [Lingua inglese] : Lowry, Lois, Lowry, Lois:  Amazon.it: Libri
Copertina suggestiva e senza spoiler

Ambientazione

La particolarità del romanzo e il suo punto di forza è senza dubbio l’ambientazione. Il villaggio in cui risiede il protagonista è decisamente particolare, anche se le peculiarità verranno alla luce mano a mano che la storia si sviluppa.

Ad ogni modo una serie di dettagli non trascurabili sono ben chiari fin dalle prime pagine. Per esempio il forte e capillare controllo dell’autorità su ogni piccolo dettaglio della vita sociale (attività tipiche durante la cena, posizionamento delle biciclette e via dicendo). Però ciò che probabilmente colpirà maggiormente sarà la gestione rigorosa e strutturata dei bambini i quali fino al loro primo dicembre vivono in ospedale, prima di essere affidati a una famiglia. In seguito la loro vita continuerà ad essere pianificata con cura: verranno ad esempio stabiliti i capi di abbigliamento specifici per ogni fascia d’età.

Inoltre al compimento del 12 anno di età viene assegnato a ogni bambino il lavoro che dovrà svolgere per il resto della vita (accuratamente selezionato in base alle sue predisposizioni). Ovviamente non dovrà iniziare subito a lavorare, ma dopo la scuola inizierà la formazione professionale. Sì, Confindustria apprezzerebbe (giuro che l’ho scritto prima della tragedia del 21 gennaio!).

Pian piano emergeranno anche altri particolari decisamente bizzarri ai nostri occhi e per certi versi inquietanti, ma non voglio rovinarvi la sorpresa.

Trama

Il protagonista, Jonas, ha undici anni e sta per compiere i 12. Durante la cerimonia di passaggio dell’anno riceverà la sua assegnazione, quindi scoprirà quale sarà il lavoro che dovrà svolgere per il resto della sua vita (anzi, finché non sarà abbastanza anziano da andare nella Casa Dei Vecchi in attesa della cerimonia dello Scaricamento). Senza spoilerare nulla posso dire che la sua assegnazione sarà sorprendente e gli fornirà un punto di vista privilegiato per osservare la società in cui è vissuto e tutte le sue stranezze.

Accanto a questo si intreccia la sua vita sociale coi suoi due amici Asher e Fiona e la vita familiare, col padre, la madre, la piccola sorellina Lily e Gabriel, il nuovo arrivato. Questo non è un membro della famiglia in realtà, ma semplicemente un bambino non ancora assegnato a nessuna coppia. Il padre di Jonas, occupandosi della cura dei neonati, ha ottenuto il permesso speciale di portare temporaneamente il piccolo a casa, trattandosi di un caso difficile col sonno non ancora stabilizzato (capisco che sia un problema non trascurabile: i miei si stanno stabilizzando ora che hanno 12 anni in due!). Questo perchè nel caso non si stabilizzasse, verrebbe scaricato.

The Giver - Il Mondo Di Jonas

Per Ragazzi o per Adulti

Il dubbio mi è venuto perchè il libro è a tratti inquietante. A parte l’atmosfera della città che si fa via via più oppressiva mano a mano che si sviluppa la trama, ci sono proprio scene di crudeltà immotivata che potrebbero scuotere gli animi più sensibili. Il finale poi ha dei passaggi un po’ angoscianti.

Sarà che mio figlio è molto suggestionabile, ma non ce lo vedo tra 5 anni a leggere qualcosa del genere, visto che ha problemi con vari cartoni animati per bambini (sì, lo sto svergognando in pubblico, poverino).

Insomma, ci sono molti romanzi per adulti (mi vengono in mente molti classici di avventura, fantasy, gialli, ecc) che secondo me sono più facilmente digeribili rispetto a The Giver.

D’altra parte è vero che siamo di fronte a un piccolo romanzo di comunque 200 pagine circa e il protagonista è un ragazzo. Inoltre per essere un vero romanzo distopico per adulti, probabilmente dovrebbe calcare molto di più la mano ed entrare maggiormente nei dettagli riguardo la gestione atipica della comunità. Mettendo in luce criticità e punti apparentemente positivi, per dire.

Quindi, riassumendo, secondo me è molto gradevole e fruibile anche per gli adulti. Se volete farlo leggere durante le scuole medie, fate attenzione a non propinarlo a soggetti troppo impressionabili.








Se vi interessano le recensioni di libri e romanzi, sappiate che ne ho fatte altre. Ma anche di fumetti e cartoni.
Però l’argomento centrale del blog sono i Giochi di Ruolo.

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4 commenti su “The Giver – Romanzo Distopico non molto per Ragazzi – Recensione”

  1. Ciao. Non conoscevo questo romanzo, quindi grazie per la recensione. Nel leggerla ho avuto una vaga di sensazione di dejà vu, come l’impressione che questo sia uno degli ormai tantissimi romanzi su “società distopica autoritaria e oppressiva con il Ragazzo Speciale e Diverso (o la Ragazza Speciale e Diversa) che cambierà le cose”. È un’impressione corretta, o c’è qualcosa che lo distingue nettamente dagli altri di questo filone (es. Divergent, Hunger Games, Maze Runner, etc…)?

    1. Non li ho letti. Ho solo visto il film di Hunger Games.
      Provo a dire qualcosa a caso:
      Tanto per cominciare la società non è percepita come distopica. Gli abitanti sono soddisfatti della gestione.
      Sicuramente la frase “il ragazzino cambierà le cose” non rispecchia appieno lo svolgimento del romanzo. Per dire di più dovrei entrare nello spoiler. .

      1. Con società distopica ovviamente intendevo che è percepita come tale dal lettore, non è necessario che lo sia dai personaggi. Ok, mi hai incuriosito, comunque. Lo aggiungerò alla mia lista… 🙂

        1. Certo, però mi sembrava una differenza importante rispetto a Hunger Games.
          Senza contare che (a seconda delle inclinazioni personali) potrebbe non sembrare un mondo totalmente distopico nemmeno al lettore all’inizio.
          Ad ogni modo si legge in poco tempo, è piccino e scorrevole. 😉

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