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Il Castello di Tenebra – Brennan – Librogame – Recensione

Qualche giorno fa io e l’erede primogenito eravamo malati. Che passatempo migliore se non quello di leggere insieme un vecchio librogame che ha segnato la mia infanzia? Se non sapete cosa sia un librogame, qui lo spiego.
Ad ogni modo parliamo della mia serie preferita: Alla Corte di Re Artù (per inciso, saga scritta da Brennan, che da poco ha “visitato il paragrafo 14“, per così dire), in cui interpretiamo il giovate Pip, brandiamo la piccola Excalibur Junior e veniamo aiutati da un non sempre lucidissimo Merlino. Probabilmente era un periodo fecondo per il Fantasy Umoristico, perchè Il Castello di Tenebra è stato pubblicato solo pochi mesi dopo “il Colore della Magia” di Pratchett. Vorrei provare a convincere mio figlio a (e soprattutto a trovare il tempo di) giocare tutta la saga, in modo da rileggere tutte le apparizioni del Demone Poetico, raccogliere tutti i potenziamenti e soprattutto rivivere questa incredibile storia che mi aveva fatto tanto ridere da bambino. Ecco quindi la mia recensione, spero di potervi dare le altre 7 in un tempo contenuto.

Anche solo a guardare la copertina mi parte subito il “non ce la faccio, troppi ricordi”

Regole – Meccaniche e funzionamento

Questa secondo me è la parte dolente. Tiri due dadi per determinare i Punti Vita. Basta.
Questa è la personalizzazione che diamo al PG. Se lo confrontiamo con Lupo Solitario, Oberon e altri giochi simili, vediamo quanto la nostra possibilità di influire su come sarà Pip, è davvero misera.

Idem per le regole di combattimento: tiri due dadi e se fai meno di X manchi. Ogni punto sopra X è un bonus ai danni. Anche qui se vogliamo fare paragoni, magari con la serie Ninja, vediamo che non ne usciamo proprio bene.

Oltre a tirare le spadate con la fedele Excalibur Junior (E.J. per gli amici), abbiamo una ristretta selezione di incantesimi donatici da Merlino: 10 dita di fuoco e 2 palle di fuoco. Fine.

Insomma, non proprio il massimo del dettaglio meccanico. Però alla fine è un librogame. Ci può stare.

Trama del libro game

In due parole: la regina Ginevra è stata rapita dal perfido mago Ansalom. Artù, vuole ovviamente salvarla. Merlino per aiutarlo evoca una persona (il lettore) che prende il controllo del corpo di un ragazzino (Pip).

Quindi bisogna attraversare la foresta che circonda il tetro castello del mago Ansalom, intrufolarsi in esso, superare tutte le sue difese e infine trovare la regina e magari sconfiggere il mago (non vi faccio spoiler, comunque non aspettatevi grandi colpi di scena. La trama è molto lineare).

Elementi da non perdere – Cosa lo rende un Fantasy interessante

Come dicevo, si tratta di un fantasy umoristico. Non aspettatevi un’opera satirica e ironica come quelle di Pratchett, ma chiaramente Brennan non si prende troppo sul serio. Un po’ è lo stile che ricerco anche io nelle mie campagne quando faccio da Master in D&D e GdR simili: sì, facciamo delle cose serie, ma infiliamoci dentro un po’ di sano nonsense.

Quindi (piccoli spoiler) la spada parlante Excalibur Junior ha paura dei ragni, quindi non li combatterà. Alcuni animaletti solitamente innocui (non vi dico quali) si rivelano essere aggressivi e potenzialmente letali. Merlino si trasforma in un tizio gobbo per fare finta di avere un servitore altrimenti sfigura.

Potrei continuare con l’elenco, ma voglio dare un posto di rilievo al mio personaggio ricorrente preferito: il Demone Poetico. Un demone che scrive rime dozzinali, convinto di essere un Vate(r). Adulandolo abbastanza, spesso si ottengono ricompense davvero utili, anche se per farlo bisognerà cimentarsi in opere poetiche.

40 anni pesano per tutti

Io e il librogame abbiamo circa la stessa età La vecchiaia si sente e pesa per tutti, anche se in modo diverso.
Ad esempio il sistema, come usava all’epoca, è letale e inutilmente punitivo.

Scegliere di bere o non bere da una coppa può avere conseguenze irreversibili. Alcuni nemici uccidono con un semplice tiro fortunato dei dadi. Si possono subire secchiate di danni solo per aver deciso di camminare in una direzione invece che in un’altra. Insomma, la parte un po’ brutta dell’Old School.

Recuperare i Punti Vita poi può essere una sofferenza se decidete di farlo dormendo: infatti probabilmente finirete nel Mondo dei Sogni, qui avrete a disposizione vari sogni in cui casualmente potreste capitare. Sappiate che sono tutti negativi e al limite potreste semplicemente non venire feriti ulteriormente, ma più probabilmente subirete altri danni. Statisticamente provando a dormire potreste recuperare in media circa 2 danni (su un totale di circa 30, in media). Però considerate che con alcuni tiri sfortunati potreste morire sul colpo (o comunque subire quei pochi PV che vi restavano).
Nota di colore: quando morite venite mandati al temuto paragrafo 14 dove viene descritto ciò che accade con la vostra dipartita. In sostanza dovrete rincominciare dall’inizio.

Reazione di mio figlio – 9 anni

Comunque nonostante tutto ci siamo divertiti un sacco e siamo morti solo 2 o 3 volte. Anche mio figlio era felicissimo e leggevamo un paragrafo per uno. Convincerlo a partire è stato un po’ ardue perchè le prime pagine sono simili a un libro “classico” e non ci sono scelte o tiri di dado.

Però appena entrati nel vivo dell’avventura, è stata dura convincerlo a fermarsi per il pranzo.

Gli ho mostrato come si possano scrivere “mappe” per segnarsi tutti i bivi lasciati indietro e ripercorrere strade diverse in caso di morte e gli ho impedito di barare, perchè, mannaggia, ci manca solo questa.

Giusto per completezza gli ho chiesto quale fosse la sua parte preferita e la peggiore. Mi ha detto d aver adorato il Demone Poetico (bravo ragazzo, buon sangue non mente, come disse il vampiro rifiutando le caramelline aromatiche). Invece non ha digerito il fatto che nel finale ci fosse una situazione che danneggia Pip senza in alcun modo la possibilità di evitarla. In effetti anche io odiavo quella parte da bambino.


Questo è tutto, se volete ho recensito anche Sortilegio. Un altro bel librogame del secolo scorso.

Ho anche recensioni di libri, fumetti, cartoni e dintorni. Le trovate qui.

Però normalmente mi occupo di GdR. Sfogliate qualche recensione, se volete.

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2 commenti su “Il Castello di Tenebra – Brennan – Librogame – Recensione”

  1. Ho giocato da ragazzino un solo librogame di questa serie. Non ricordo nemmeno il titolo, ma ricordo che era esilarante! L’ho adorato

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