Che rabbia quei pigroni sfaticati che non provano altri giochi. Magari comprano solo D&D e non vogliono saperne di fare un piccolo sforzo per il loro bene. Vero?
No.
Io francamente detesto questo tipo di discorsi e dopo averli subiti varie volte in giro, eccomi qui a riassumere tutte le argomentazioni che mi vengono in mente contro questa posizione. Perché ora? Perchè l’argomento del mese del Vecchio Carnevale Blogghereccio sono proprio gli acquisti.
Prima di procedere, metto le mani avanti: lo sapete che non sto difendendo me stesso, anche se sono pigro su tantissime cose, mi piace leggere manuali nuovi e se mi ispirano provarli (e nel caso recensirli). Quindi so che leggere giochi di ruolo diversi arricchisce il proprio bagaglio culturale, fa migliorare come giocatori e rende meno rigidi, come ogni cambiamento. So anche che l’egemonia di D&D nei GdR tende a soffocare le le altre possibilità (e infatti il mio gruppo telegram si chiama Non Solo D&D). Però…

Perchè non comprano e provano altri GdR?
Comprare i Giochi Costa
Spoiler! Quindi o trovate versioni di prova gratis dei Giochi di Ruolo che vi interessano, o ve li fate prestare da una persona che li ha comprati o vi unite alla ciurma di Cappello di Paglia, oppure vi accontentate di seguire influencer e blogger che spesso sono inaffidabili. Tipo me.
Poi magari voi avete soldi infiniti, nel caso svelatemi il trucco, grazie.
Leggere un GdR Richiede Parecchio Tempo.
Ok, nell’ultimo mese ho avuto le ferie e ho letto un sacco di roba (Fabula Ultima, Brindlewood Bay, Daggerheart, Il Tempo Della Spada, Cyberpunk Red, Lex Arcana, Dragonbane, Against the Dark Master), però a volte la gente non è in ferie. Infatti sono tornato da una settimana e non ho letto nemmeno una pagina di Ars Magica che ho lasciato brutalmente a metà.
C’è anche da dire che molti di questi li ho letti velocemente, o perchè assomigliavano molto all’edizione precedente o ad altri giochi che conosco molto bene. Altri semplicemente non mi ispiravano e quindi ho sorvolato sui dettagli o magari non mi interessavano alcune parti, tipicamente quelle di ambientazione.
Poi dipende sempre da cosa fa uno durante il giorno. Molti possono perfino permettersi di dare delle occhiate ai manuali dei giochi di ruolo durante l’orario di lavoro. Altri fanno più di 40 ore a settimana e non hanno questo lusso. Altri ancora mettono molto impegno nell’università per cui studiare altre cose è utopistico.
Insomma, così come fare i conti in tasca alla gente, anche farli sul loro tempo non è il massimo.
Una volta che si è letto il gioco, non è finita: problemi di gusti
Certo, ci sono molti modi di avere indicazioni di massima prima di iniziare a leggere, ma spesso le opinioni si ribaltano. Per citare quelli appena nominati, avevo un sacco di aspettativa per AtDM, ma mi è parso davvero poco originale e quindi non molto interessante. Invece avevo molti dubbi su FU che invece mi ha colpito positivamente (poi invece per DH avevo pochissime aspettative e la mia impressione iniziale è stata confermata, e lo stesso (ma stavolta in positivo) per iTdS, quindi a volte ci prendo pure).
Tirando le somme, per quelli che ho letto io, a parte fare una sessione di prova che non si nega a nessuno, avrei interesse di giocarne 3 su 8. Non proprio il massimo.
Insomma, quello che volevo dire è che magari dopo aver comprato e letto il manuale (e aver usato quindi delle risorse non illimitate come tempo e denaro), scoprite che sembrava accattivante, ma non è poi così interessante.
Quindi vi tocca ritornare al punto 1. Tipo gioco dell’oca.
E i gusti degli altri?
I gdr sono attività di gruppo (spoiler 2) e magari il gioco che avete trovato e che vi è piaciuto non piace ai vostri amici e scoprite che è giocato solo dal creatore, suo fratello e un influencer chiaramente pagato per testarlo.
Senza esagerare, magari semplicemente quel gioco di ruolo nella vostra zona non è diffuso o piace tendenzialmente a gruppi di persone con cui non vi trovate bene (che sembra assurdo, ma io vedo certe tendenze nel mio modesto campione, però ne parleremo un’altra volta).
Insomma, se per un motivo o per l’altro non trovate gruppo, bisogna di nuovo tornare al punto 1 con un nuovo GdR.
Certo, ci sono ottimi modi per trovarlo, specialmente online, tipo questi. Però dipende un po’ dai limiti e dalle possibilità.
Quindi l’operazione non è certo rapida. Dipende anche quanto siete selettivi con i giochi e con la compagnia, chiaramente, oltre da quanta disponibilità di tempo e facilità di reperimento di manuali avete.
Punti di vista, quanto investiamo per il GdR?
Poi, spoiler 3, il GdR non significa la stessa cosa per ogni persona. Ok, per me è l’hobby(t) primario, viene prima dei videogiochi e della lettura, prima della giocoleria e dei viaggi. Probabilmente anche per voi che state leggendo (o comunque è piazzato molto in alto, altrimenti non sareste a perdere tempo su uno stupido blog che parla di GdR, no?). Però per altri non è così. Alcune persone pur essendo appassionate, amano anche fare altre decine di cose e il GdR è solo uno tra i tanti hobby. Per cui imbarcarsi nei viaggi di scoperta di nuovi manuali significa togliere tempo (e denaro) agli altri passatempi, oppure saltare alcune attività coinvolgenti relative al GdR per dirottare le risorse sullo studio di manuali. Se il GdR a cui si sta giocando è già soddisfacente, capite anche voi che poi non si è molto invogliati.
Magari addirittura uno gioca perchè gli piace staccare solo una sera a settimana e non pensare ai problemi, divertendosi con un gioco simpatico, sassi geometrici colorati con sopra numerini e statuine da muovere su una mappa. Escapismo, insomma. In quel caso non dico che il regolamento specifico sia irrilevante, ma sicuramente non è tra le prime preoccupazioni. Certo, se siete degli snob, gatekeeper e bulletti misti, magari per voi questi sono dei casualoni che non sono veri giocatori di ruolo. Nel caso mi spiace per voi e per le persone che vi stanno intorno.
Per non parlare delle persone per cui è solo un mezzo per stare col gruppo di amici che gioca, persone che giocherebbero a D&D o a hockey o a briscola con lo stesso entusiasmo, purché ci sia la compagnia scelta. Non c’è nulla di male in questo (sono le persone, e non i GdR, che non dobbiamo trattare solo come un mezzo ma anche come un fine, no? Lo diceva un “cantante” famoso, tedesco).
Possibile che anche in questi casi si debba per forza provare robe diverse per non essere presi di mira dagli appassionati di GdR diversi da D&D?
Davvero è così facile cambiare?
Chi sostiene la posizione dell’incipit faccia un po’ autoanalisi. Cambiate davvero tutto per il gusto di provare? Cibi, auto, zone di residenza, sistemi operativi, meta delle vacanze, arredamento, tipologie di letture, sport, detersivi, tipologie di lavoro, tutti i laghi (ah, no)…
Non credo, magari alcuni sì, certo, ma penso che a questo punto il gruppo dei “cambiatori” si sia ridotto enormemente.
Questo perchè, come sto dicendo dall’inizio, cambiare è un costo, richiede tempo, denaro ed energia. Sono tutte e tre risorse non illimitate e quindi ognuno giustamente le dirige negli ambiti che ritiene più importanti per sé.
Senza contare che comunque cambiare di continuo presenta lo svantaggio di non riuscire ad approfondire molto nessuno dei GdR. Ma vabbè, come per tutto “c’è un modo di risolvere quegli indovinelli con lettere e disegni” (est modus in rebus).
Quindi alla fine ognuno sperimenterà nell’ambito che vuole e non saranno piagnistei di qualcuno che vorrebbe trovare più giocatori per il giochino a cui è appassionato al momento a indurre a comprare più manuali chi non ne ha voglia.
E con questo ho concluso. Torno a godermi il caldo estivo e a postare solo saltuariamente almeno fino a settembre.
Se comunque volete approfondire GdR diversi, io ho una collezione di recensioni (che spero di ampliare a breve, tra l’altro, visto quanta roba ho letto).
Parole sante, dalla prima all’ultima! Grazie
Grazie, faccio stampare un’enciclica.