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Critica all’Utilitarismo e all’Utilità Marginale

L’utilitarismo è una concezione etica che ha preso piede nel XIX secolo, con i contributi fondamentali di Bentham e Mills. Qui affronto un approccio non canonico, usando i principi da loro esposti per arrivare a conclusioni differenti. Andiamo con ordine: riassumendo all’osso si può affermare che il nucleo dell’utilitarismo consista con l’affermazione dell’identità tra felicità e bene. Dunque la società più giusta è quella con la maggiore somma delle felicità individuali.

Ovviamente un riassunto del genere può provocare la morte di 5 dottorandi in filosofia, però se volete approfondire un minimo seguite il link, o, meglio ancora, leggete On Liberty.

Si può vedere immediatamente che un criterio del genere non ha il minimo riguardo per la tutela delle fasce disagiate della popolazione.
Citando il famoso esempio del pollo di Trilussa, se tu mangi due polli e io nessuno, allora abbiamo mangiato in media un pollo a testa. Dunque una distribuzione del genere sarebbe, dal punto di vista utilitaristico sopra esposto, migliore di una in cui entrambi avessimo un pollo e mezzo da dividere equamente.

Qui entra il concetto di utilità marginale. Senza entrare nei dettagli, utilizzando questo criterio si calcola l’utilità che un individuo guadagna dal consumo di una singola dose di bene. Per cui, sempre banalizzando all’estremo, se tu hai mangiato già mezza torta e io nulla, e avessimo una nuova fetta di torta da spartirci, questa toccherebbe a me, perchè essendo affamato trarrei molto più benessere di te, che sei praticamente sazio. Con l’aggiunta di questo parametro la situazione sembrerebbe risolta. Tuttavia i problemi non sono finiti. Facciamo un esempio semplicistico e leggermente banalizzante: supponiamo di dover costruire qualcosa di sgradevole in una città. Poniamo una discarica, o un inceneritore. Dove la piazzeremo? Vicino al quartiere povero e degradato, con topi, fogne mal funzionanti, e chi più ne ha più ne metta? Oppure in un quartiere agiato e raffinato, abitato dai ceti medio alti, con giardini, parchi e tanto più? Usando il calcolo dell’utilità marginale si noterà che le condizioni di vita nel quartiere povero peggiorerebbero in maniera molto meno marcata  rispetto a quelle del quartiere ricco, dunque è nel primo che deve essere costruito l’inceneritore. Questo ovviamente solo se la densità abitativa dei due quartieri è simile, perchè altrimenti il peggioramento di vita dei singoli peserebbe in maniera maggiore in virtù del loro numero. Molti di voi penseranno “beh, in effetti meglio costruire l’inceneritore nel quartiere povero che in quello benestante, se abbiamo solo queste due scelte”. Personalmente io ritengo che peggiorare ulteriormente le condizioni di vita della fascia della popolazione che già versa in stato peggiore non sia mai una buona idea.

Però la questione non finisce qui. Confrontiamo i possibili sviluppi successivi: poniamo che l’amministrazione abbia X euro da investire e prenda in considerazione l’idea di ridurre drasticamente le immissioni dell’inceneritore con nuovi filtri all’avanguardia.
Se l’inceneritore fosse nel quartiere benestante, con la somma X si potrebbe migliorare notevolmente il livello di benessere degli abitanti, mentre nel quartiere povero e degradato il guadagno sarebbe decisamente minore, al punto da rendere, probabilmente, più vantaggioso in termini di utilità marginale, affrontare un investimento diverso. Questo vale per la risoluzione di qualunque problema sociale: l’utilità marginale sarà maggiore laddove vi è la risoluzione di un unico problema, piuttosto che dove si risolve una sola questione tra le tante. Visto che i paragoni tra la politica e la medicina non passano mai di moda, potremmo dire che sarebbe come dare la precedenza alla cura di chi ha solo una frattura, piuttosto che verso chi ha tutti gli arti fratturati. Insomma, così come nel caso dell’utilitarismo precedente al concetto di utilità marginale, siamo in presenza di un criterio che tutela la fascia media, a discapito delle fasce più disagiate.


Per me è no.

Diciamo che questo può ricordare la questione del RAI e del RAW applicati alla costituzione.

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