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Intervista a Morgen & Gabe – Punto di Riferimento per i GdR diversi da D&D

Sebbene i nostri gusti in fatto di GdR siano quasi opposti, seguo M&G da svariati anni, poiché trovo abbiano un approccio comunicativo e una serietà professionale decisamente degne di nota. Per esempio hanno risposto alle domande in tempi da record! Se volete approfondire il mondo dei GdR e non vi interessa D&D, dovete fare un salto sulle loro pagine e seguire i loro podcast. Lascio il loro linktree per comodità.

Di seguito l’intervista. Le mie domande saranno in grassetto per nutrire il mio ego.

Conosciamoci meglio.

Di cosa si occupa di preciso la vostra pagina?

Ci occupiamo di divulgazione in ambito di giochi di ruolo. Trattiamo soprattutto i giochi non mainstream. Il nostro motto è “Tante realtà parlano di D&D… noi di tutto il resto!”

Come vi siete interessatə e avvicinatə al cosiddetto mondo nerd?
Da quando eravamo piccoli: prima con videogiochi e fumetti, poi frequentando le fumetterie e passando addirittura per i vecchi play by forum siamo arrivati al gioco di ruolo da tavolo e questo hobby non ci ha mai lasciato.

Quale parte vi interessa maggiormente? Videogiochi, fumetti, GdR, GdT…
Come pagina ci occupiamo solo di gioco di ruolo, ma noi personalmente siamo videogiocatori e lettori di fumetti accaniti, ogni tanto giochiamo anche da tavolo.

Se poteste scegliere un superpotere o un incantesimo di un GdR, quale scegliereste?

Chiara: Supervelocità, per fare velocemente tutto prima di rilassarmi!
Giuseppe: Teletrasporto, indubbiamente. Odio prendere l’aereo!

Io personalmente col teletrasporto farei ben di peggio che evitare gli aerei…ma forse si andrebbe nel penale e quindi taccio.

Domanda “vuoi più bene a mamma o papà”: gioco da tavola, gioco di ruolo, videogioco, fumetto e romanzo fantasy preferito.

Chiara:
GdT: Battlestar Galactica

GdR: The Quiet Year
Videogioco: di quest’anno Unpacking, una vera rivelazione.
Fumetto: la serie di Sandman

Romanzo Fantasy:  Onestamente è una domanda super-difficile perché io leggo tanto ma i romanzi fantasy non sono mai stati tra i miei preferiti. Quindi non ho un romanzo fantasy del cuore.

Giuseppe: 

GdT: Sì, oscuro signore
GdR: Difficile. Diciamo Not the End, ma solo perché è quello che ho giocato di più nell’ultimo anno!

Videogioco: Difficilissimo anche questo. Abbiamo una libreria di giochi enorme e gioco un po’ a tutto. Recentemente sto amando Shadow of Doubt, uscito da pochi giorni su steam

Fumetto: Altra scelta difficilissima. Ma ti dirò che recentemente ho amato “Tutto Zanardi” di Pazienza. Eccezionale.

Romanzo Fantasy: Sarò banale. Trilogia dei gemelli di Dragonlance, la prima cosa fantasy che ho letto da ragazzino.

Dragonlance ha avuto quel ruolo per parecchie persone a quanto pare! (sì, compare in un’altra intervista)

Giuseppe: Penso che per molte persone più o meno della mia età (32 anni) Dragonlance sia la prima saga fantasy per antonomasia, insieme al Signore degli Anelli

Rispetto a quando vi siete avvicinatə al mondo nerd, come è cambiato lui e come siete cambiatə voi?

Prima il mondo nerd era molto più stigmatizzato dalla cultura “mainstream”. Le persone vedevano i videogiocatori o i giocatori di ruolo come dei bambinoni che non volevano crescere. Ora, almeno un po’, questa bolla è esplosa e la percezione del gioco come hobby sta cambiando.

Quanto a noi… beh, siamo cresciuti ma abbiamo ancora voglia di giocare!

Una curiosità su di voi che avete voglia di raccontare?

Chiara: giocavo di ruolo fin da piccola con i miei genitori. Facendo una specie di “Facciamo finta che, mettendo in scena i personaggi delle mie storie preferite”
Giuseppe: ogni giorno mio padre entrava nella mia stanza e mi diceva “Quando smetti di giocare e ti metti a fare qualcosa di serio?”. Ora che lavoro nel mondo del gioco non può farlo più 😀 

Ok, iniziamo a entrare un po’ nel vivo.

Il livello di discriminazione nel mondo nerd è peggiore o migliore di quello esterno? 

Il nostro mondo è una bolla che riflette in parte il resto della società, come se fosse un piccolo specchio su quello che succede fuori. Quindi il livello di discriminazione è purtroppo simile a quello che c’è nel resto della società.

Quali sono le categorie che rispetto al mondo esterno se la passano meglio e quali peggio?

Vedi sopra

Come mai sulla pagina e nei podcast (ecc) avete iniziato ad occuparvi di integrazione?

Abbiamo sempre creduto nell’inclusività del gioco di ruolo. Quindi la nostra pagina ne parla praticamente da sempre. All’inizio in maniera meno consapevole, poi conoscendo tante realtà che si occupavano di queste tematiche da tempo e conoscendo meglio noi stessi abbiamo continuato a parlarne, ma in maniera più – speriamo – consapevole. 

Quali sono le iniziative o i progetti che avete avviato o a cui avete partecipato per promuovere l’integrazione e la diversità nel cosiddetto mondo nerd?

Per due anni, quando eravamo a Bologna, abbiamo organizzato il Gdr al Buio Bologna alla Gilda insieme alle amiche del Cassero. Attualmente nella nostra iniziativa del mercoledì “one shot della settimana” abbiamo portato molti giochi che promuovono l’integrazione e tematiche LGBTQIA+ come Big Gay Orcs, che è un interessantissimo gioco contro la mascolinità tossica, Apocalypse Keys e, prossimamente, a Place to Fuck Each Other di Avery Alder.

Ah, non siete più a Bologna? Dovevo decidermi prima a chiedervi di giocare insieme!

Ci siamo trasferiti nel 2021! Ma torniamo spesso “su”, per fiere, eventi, per lavoro, per salutare amiche e amici. Per esempio saremo a Play tutti e tre i giorni. Quindi potrebbe capitare ancora di giocare qualcosa insieme, senza contare che c’è l’online. 

Dai, magari. Tornando in tema, com’è la reazione del pubblico quando si trattano temi del genere?

Noi spesso pensiamo “Ah che bello, il mondo del gioco di ruolo è così tranquillo e aperto sulle nostre tematiche.” Ma questo è dovuto al fatto che la bolla intorno a noi è molto allineata su queste tematiche. Ci basta uscire dalla nostra bolla e parlare con altre persone che non ne fanno parte per renderci conto che in realtà la situazione non è bella e c’è ancora tanto lavoro da fare, soprattutto a causa di ignoranza su molte tematiche. 

Secondo voi perché?

Perché c’è ignoranza e arroganza. Prendiamo il tema meccaniche di sicurezza: molte persone scelgono di non usarle perché le vedono come un attacco al loro “essere master” o “essere narratori”. Sulle tematiche LGBTQIA+ ci sono tante persone che “non essendo parte della comunità” se ne disinteressano completamente. 

Mi pare che per le meccaniche di sicurezza ci sia una reazione peggiore rispetto ai dispositivi di protezione individuale (caschi, guanti, ma anche cinture di sicurezza e mascherine). Come se usare una cosa del genere fosse una dichiarazione di debolezza, di inadeguatezza, tipo “Devo usare le meccaniche di sicurezza perchè non sono capace di fare il master / perchè i giocatori sono femminucce”. Come si può superare questo pregiudizio?

In due modi, secondo noi. Il primo è informandosi su cosa effettivamente siano le meccaniche di sicurezza e su quanto possano essere utili. Il secondo, come tante cose, provandole.
Per esempio, anni fa, lo ricordiamo anche negli anni ’90 quando eravamo piccoli, le cinture di sicurezza venivano considerate una orribile imposizione. Anni dopo, le usa (quasi) chiunque. Secondo me dobbiamo continuare a parlarne e normalizzarne l’uso, noi che abbiamo capito quanto siano importanti per un gioco sicuro. 

Come avete visto l’evoluzione dell’industria dei giochi di ruolo, fumetti o videogiochi rispetto all’inclusione e alla diversità?

Molte case editrici (possiamo citare MS Edizioni, Mana Project Studio, Fumble e Grumpy Bear, ma ce ne sono molte altre) fanno costantemente sforzi per aumentare l’inclusività: si affidano a sensitivity reader, utilizzano un linguaggio e immagini inclusive e così via. C’è un’apertura che dieci anni fa sarebbe stata considerata strana e che ora è, fortunatamente, più normalizzata.

Negli ultimi lustri mi pare che la situazione sia leggermente migliorata. Secondo voi è vero? Migliorerà ancora nel futuro? Cosa dobbiamo fare perché migliori ancora?
Dobbiamo fare in modo di continuare a trattare questi temi al fianco degli altri e di normalizzarli. Viviamo in un periodo storico di grandi cambiamenti e quindi è difficile immaginare cosa ci riservi il futuro. Nel proprio piccolo ognuno deve fare la propria parte per lottare in ciò in cui crede.

Avete mai sperimentato discriminazione o pregiudizi nel mondo nerd? Potete condividere un’esperienza in particolare? Ovviamente solo se te la senti.

Fortunatamente noi due non abbiamo vissuto in prima persona discriminazioni, probabilmente forti del fatto di essere percepiti come una realtà “medio-grande” nel nostro mondo. Ci è capitato di partecipare a numerosi eventi in cui abbiamo avuto davanti situazioni tossiche. Per esempio: giocatori che dicevano a giocatrici che non potevano ruolare personaggi di un altro genere o cose così. Abbiamo provato sempre a intervenire in modo fermo e pacato per far capire quanto stupide fossero certe posizioni.

Ah, un paio di volte ci  hanno detto che dovevamo cambiare il nostro accento perché “troppo siciliani”. Vale come discriminazione? 😀 

Beh, in effetti un po’ vale!

Cosa pensate del concetto di “rappresentatività” nel mondo nerd? Pensate che sia importante che ci siano personaggi di diverse identità e abilità rappresentati nei giochi di ruolo, fumetti e videogiochi?

Sì, assolutamente d’accordo. 

Spesso si parla di dittatura del politicamente corretto e cancel culture. Cosa ne pensate?

Pensiamo che chi crede nella cancel culture non ha idea di quello di cui sta parlando: o non sa come funziona il mondo o lo sa ed è in malafede. Fine.

#awoman

Quali sono le iniziative o le organizzazioni che secondo voi stanno facendo un buon lavoro per promuovere l’integrazione e la diversità nel mondo nerd?
Ne citiamo alcune, ma sono tantissime: sicuramente La Gilda del Cassero, Asterisco Edizioni, P*nk, Owof Games, Cappuccino Express o gli amici dei RoleTalks. Ma ripeto: sono tantissime e non è possibile fare una lista completa qui, rispondendo velocemente a delle domande. 

Owof sono in gamba: il loro gioco, non-binary, uscito un anno fa è proprio bello!
Chiara: Ma quanto è bello quel gioco, penso di averlo finito almeno 3 volte! 

Cappuccino Express? Non so chi siano e purtroppo è un nome molto generico. Avete per caso un link?

Si tratta di una casa editrice indipendente, hanno da poco completato un Kickstarter, “Don’t Open“, un’antologia erotica a fumetti che vuole portare freschezza a questo genere spesso bistrattato, ma si occupano anche di altri tipi di comics. Ecco il link per il Kickstarter: https://www.kickstarter.com/projects/cap18/dont-open/description

Pensate che i giochi di ruolo, fumetti e videogiochi possano essere utilizzati per promuovere l’inclusione e la diversità in modo efficace? Come?

Noi ci rivediamo nei personaggi dei media che consumiamo. Anche tramite la presenza di diversi punti di vista è possibile normalizzare il fatto che il mondo è costituito da una pluralità di situazioni, individui, modi di essere e di sentire. 

Negli ultimi tempi ci sono state diverse polemichette sulle questioni di inclusione e diversità nel mondo nerd, alcune più rilevanti di altre. Secondo voi, quale è stata la polemica più sterile e perché?

Ce ne sono ogni giorno: recentemente hanno litigato sulla Sirenetta o su Aloy. Ma personalmente non abbiamo voglia di buttarci in queste discussioni idiote. Il modo migliore per intervenire in queste situazioni è ignorarle e non perdere il proprio tempo e la propria salute a discutere a vuoto.

Momento Marzullo: che domanda importante ho dimenticato di farvi? Fatevela e rispondete! (così faccio meno fatica)

Secondo noi sei stato un ottimo domandatore. Possiamo aggiungere che presto saremo a Play come dicevamo, e a Etnacomics (Catania)! In più, a Play terremo una talk insieme a Federico, Silvia e Matteo di RoleTalks proprio sulle meccaniche di sicurezza! Ecco il link per iscriversi, perché la talk è gratuita ma i posti a sedere limitati: Meccaniche di Sicurezza: Quando falliscono?

Grazie mille a voi! Sia per il tempo dedicatomi, sia perchè state facendo un gran bel lavoro in generale!


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