Vai al contenuto

Ambientazione: Lontani dal Terreno – Non solo D&D – Intro

Questa ambientazione la giocai in vari Giochi Ruolo: la pensai la prima volta per Rolemaster. Ci feci qualche sessione con Harp. La giocai un po’ con GURPS e ci feci pure una oneshot di D&D 3.5. Quindi secondo me non dovrebbe essere troppo difficile riuscire ad adattarla anche a Pathfinder e D&D 5e. Anzi.
Vi lancio già le due peculiarità di questo mondo, le cose che lo caratterizzano e che rispondono alla domanda “perchè prendersi la briga di creare un’ambientazione” (a parte il fatto che sono troppo pigro per leggere ambientazioni già pronte di vari GdR).
1) le razze umanoidi (e dintorni) sono piccole. Molto piccole. Poco più di un centimetro. Piante, animali, ecc hanno invece proporzioni normali.
2) dal terreno fertile, oltre a crescere piante, spuntano fuori mostri. Da qui il nome “lontani dal terreno”.

A parte questo è una normalissima ambientazione fantasy, con discreta diffusione della magia e livello tecnologico mediamente più diffuso sempre intorno al solito “finto medievale“. Anche se esistono eccezioni degne di nota.

Prima di procedere, prendo ufficialmente un impegno: l’anno scorso c’era la sfida di fare un dungeon con una stanza ogni giorno (abbiamo messo insieme un gruppo per partecipare, se volete vedere com’è andata: qui il canale telegram), quest’anno bisognerebbe fare un pezzetto di lore ogni giorno. Non ce la faccio, divento matto (più matto, come Quetzalcoatl, il serpente più matto).Però l’idea di base mi piace, quindi proverò a fare almeno un post al mese in cui racconto qualcosa di questa buffa ambientazione.

Ok, una paperella è circa 30-40 cm almeno, gli umani sono 1,5 cm circa. Quindi le proporzioni sono sbagliate. La paperella deve essere mooooolto più grande! Questo è un pulcino.

Che comporta essere piccoli?

Tutti gli umanoidi e dintorni (i vari dragonborn, eventuali costrutti, yuan-ti ecc, diciamo tutte le creature “intelligenti”) sono grandi un centesimo di quanto non lo siano nelle ambientazioni classiche.

Se masticate un po’ di fisica probabilmente state già iniziando a pensare cose strane. La risposta è no. La fisica non funziona come dovrebbe, gestisco tutto in maniera semplice e basta.
Ad esempio: il peso si ridurrebbe in maniera cubica, mentre la forza in maniera quadratica (perchè dipende dalla sezione muscolare). Quindi, parlando facile, una creatura identica a noi ma ridotta di dimensioni a quel modo, dovrebbe poter saltare terribilmente in alto, tipo cavalletta o peggio.
Sarebbe molto più difficile rompere e perforare materiali perchè la forza si è ridotta e le durezze no.
Forse si potrebbe perfino approfittare della tensione superficiale dell’acqua in certi casi e camminarci sopra.
Ecco, per me è no.

Lo so, sarebbe più coerente fisicamente, ma pazienza. Anche perchè comporterebbe una serie di difficoltà di immedesimazione, richiederebbe varie elucubrazioni e analisi in grado di spezzare il ritmo della sessione e via dicendo.

Dunque le creature intelligenti sono più piccole, ma si comportano nel mondo (dal punto di vista fisico) come ci si aspetterebbe in un normale mondo fantasy.

I problemi sorgono quando ci si relaziona con ciò che è rimasto grande, vale a dire i fenomeni naturali e gli animali in particolar modo.

Essere alti un cm o due fa in modo che qualsiasi cosa sia grande 100 volte tanto rispetto a quanto ci aspettiamo. Un fiume largo 10 metri è un km. Non si attraversa se non con potenti navi (visto che la corrente sarà un problema molto più serio).
Un chicco di grandine largo 1 cm è un meteorite di ghiaccio largo un metro.
Una crepa nel terreno di pochi cm diventa una voragine larga vari metri.

Esplorare il mondo diventa veramente difficile, ma il peggio lo offrono gli animali.

Esistono formiche più grandi dei PG. Uno scarafaggio è un mostro da affrontare in gruppo e ben preparati. Una zanzara è potenzialmente letale per un umano. Un piccolo ragnetto sarebbe Shelob.
E non limitiamoci agli insetti (sì, lo so che il ragno non è un insetto, volevo vedere se eravate attenti. Il ragno è una nocciolina, un’arachide).
Pochi avventurieri esperti potranno dire di aver affrontato un topo (le dimensioni di un piccolo topolino di campagna saranno quelle di un elefante, ma più agile e onnivoro. Auguri!) e chiunque sconfigga un gatto o un’anatra è destinato a diventare una leggenda per i secoli a venire!

Questo permette di esplorare una serie di animaletti interessanti realmente esistenti, dalle libellule, ai vermi passando per i parassiti zombificanti, strani funghi e via dicendo.

Tuttavia questo rende molto più difficile l’addestramento degli animali. Mentre catturare una formica e con lo spunto del cibo indurla a camminare per far girare un mulino o tenerla in cattività per “mungerla” sarà sicuramente possibile, addestrarla a fungere da cavalcatura in battaglia, obbedendo a specifici comandi, sarà tendenzialmente impossibile, data la loro psiche particolarmente anomala per il nostro punto di vista.
So che in certi casi si instaurano “collaborazioni” tra insetti di diverse specie, ma solo perchè entrambi compiono azioni che portano un vantaggio per loro. Per gli umanoidi può essere possibile ottenere un rapporto del genere, ma questo è ben diverso dall’addestrare una creatura a eseguire ordini.

Discorso simile per chi volesse addestrare uccellini e topi. Per queste creature siamo davvero minuscoli, anche il più piccolo dei colibrì è grande 5 volte tanto l’aquila più grande del nostro mondo. Siamo poco più di uno spuntino per loro. Difficile instaurare una comunicazione pacifica, figuriamoci addestrarli.
Le uniche scelte possibili rimangono rettili piccolissimi, ma comunque non è per nulla semplice.

Però i problemi non finiscono qui.

Lontani dal terreno, dove?

La terra fertile produce mostri. Si generano spontaneamente. Anche quantità modeste di terra (quel che basta a far crescere un ciuffetto di erbacce) può produrre alcuni mostri, ma dove c’è abbastanza terra da far crescere gli alberi compaiono creature indicibili e anche solo alcune ore di spedizione in questi territori sono letali perfino per gruppi di avventurieri esperti.

Fortunatamente queste creature sembrano evitare di allontanarsi molto dalla terra fertile che li ha generati. Il che consente un po’ di spazio di manovra per gli umanoidi che vogliano sopravvivere in questo strano e pericoloso mondo. Contando poi che le loro dimensioni sono ridotte a circa un centesimo del normale, anche piccoli spazi diventano comodi territori per un insediamento.

Quindi sarebbe possibile installarsi sopra degli alberi. Nutrendosi di frutti e bacche e dissetandosi con la rugiada. Bisogna fare attenzione a tutti gli uccelli insettivori e lottare con gli insetti per l’acquisizione di risorse.

Oppure su una scogliera in riva al mare. Qua la situazione sarà più difficile perchè per ottenere acqua potabile bisogna depurare quella del mare. Bisognerà difendersi dalle ondate (un’onda di 40 cm equivale a 40 metri. Giusto per capirsi) e pescare non è per nulla semplice.

Molto più comodo uno scoglio o una spiaggia sulle rive di un lago. Tanto per cominciare l’acqua è potabile, poi qui non ci sono onde degne di nota di norma e sulle rive è facile trovare piccoli anfibi o insetti ragionevolmente cacciabili. Però ci sono anche più creature pericolose, come paperelle, altri uccelli, roditori e via dicendo.

Un po’ una via di mezzo potrebbe essere un fiume. Un’ansa un tempo facente parte del letto del fiume e ora ridotta a qualche cumulo di sassi e sabbia potrebbe essere un discreto compromesso.

Si può anche pensare a ghiacciai, grotte rocciose e altre situazioni simili. L’importante è che si riesca a trovare facilmente riparo (da animali ed eventi atmosferici), cibo e soprattutto acqua. Per ora io ho pensato solo ad alcune situazioni, se avete suggerimenti, fatevi pure avanti.

Conseguenze

Il mondo è pericolosissimo. Finire sul terreno significa morte certa per chi non sia preparato ed addestrato. Affrontare un semplice animaletto significa spesso venir mangiati in un boccone.

Questo significa che serve qualcosa di “forte” per far sopravvivere le civiltà e i personaggi.
Quindi di conseguenza sarà un’ambientazione high-magic. La magia sarà studiata, diffusa e si proverà a svilupparla al massimo per difendersi dai terribili pericoli che brulicano in ogni dove.

Alcune civiltà potrebbero aver sviluppato tecnologie superiori (ma lo vedremo in un prossimo articoletto, magari entro fine mese, così presento un “metropoli” per il vecchio carnevale blogghereccio).

Però queste difese saranno utili solo dove ci sono molti maghi che collaborano insieme. Quindi uscire dalle città non sarà una cosa da fare a cuor leggero. Il che comporta enormi porzioni di mondo totalmente inesplorate.
Anche solo commerciare con la città vicina non sarà possibile, anzi, magari non sappiamo nemmeno che ad alcuni “metri” di distanza (per noi kilometri), in un’altra ansa del fiume, c’è un’altra città.
Anche perchè, ricordo, qualsiasi piccolo dislivello, ostacolo o altro inciampo è ingigantito di 100 volte, quindi oltre ai mostri bisogna considerare i tempi di percorrenza aumentati.

Per ottenere questo effetto se giocate a D&D 5e (o altri giochi un cui esistono incantatori tuttofare molto potenti) forse varrà la pena limitare leggermente la potenza di incantesimi come teletrasporto.

Vista la difficoltà di esplorare il mondo esterno, è normale che esistano gruppi specializzati di avventurieri che si occupino di andare più vicino al terreno o semplicemente fuori dalle mura, soggetti a brutti incontri. Sia per cercare altre città, sia per reperire materiali particolari (o parti di mostro) utilizzabili nella costruzione o nell’alchimia.

Storia e conoscenze

Un tempo questo era un mondo fantasy piuttosto ordinario. Tuttavia vari millenni orsono successe qualcosa che ridusse le dimensioni di ogni “creatura intelligente”.
Di questo non restano tracce.
O forse sì, ma visto che nessuno può avventurarsi liberamente sul terreno, non ci sono persone che siano a conoscenza di questo.

Esistono strane leggende di giganti in grado di spostare montagne o di mangiare un’intera paperella. Però cose del genere esistono anche nel nostro mondo. Quindi non vi è consapevolezza al riguardo. Senza contare che il grande cambiamento successivo ha cancellato molte fonti (sia scritte sia monumentali).

Mentre il fatto che i mostri si generino nel terreno fertile è un fatto molto più recente. Personalmente io lo fisso a 640 anni fa (ma il senso è che sia circa ” il doppio della durata massima della vita delle creature con cui si può interagire”, il che cambia molto a seconda che vostri elfi (di solito sono i più longevi) vivano 300 anni, 700 anni o persino di più).

In questo modo nessuno (a parte creature con vita innaturalmente lunga) avrà fatto esperienza diretta del mondo precedente, ma potrebbero esserci persone (elfi, tendenzialmente) i cui nonni hanno raccontato che una volta non vi era questa piaga. Tuttavia, per chi vive nell’ambientazione potrebbe non essere semplice stabilire se questo sia vero oppure no.

Alcuni credono a queste leggende, ma ad ogni modo i motivi per cui i mostri compaiano magicamente dal terreno fertile non è mai stato spiegato. C’è chi parla di ira degli dei, di corruzione della natura per colpa della tecnologia, di oscuri rituali magici andati male e chi più ne ha più ne metta.

Adattare l’ambientazione a D&D 5e

Ok, era clickbaiting. Volevo solo dirvi che qualsiasi incantesimo o effetto che faccia riferimento a misure va ovviamente ridotto. Non possiamo creare 10 litri di acqua, non possiamo lanciare un incantesimo a 10 metri di distanza, perchè traslati dal punto di vista delle creature piccole, saranno milioni di litri e km.
Il mio consiglio è di usare come unità di misura il metro di gioco (quindi il nostro centimetro). Per cui se c’è uno scarafaggio a 30 cm di distanza voi direte che c’è un scarafaggio lungo 4 metri a una trentina di metri di distanza.

A questo punto pare evidente che i metri degli incantesimi si riferiscano ai “metri di gioco”, che quindi sono i centimetri del mondo reale.

Per il resto D&D 5e non presenta particolari problemi. L’artefice potrebbe essere fuori luogo in zone a bassa tecnologia. Come sempre.
Il druido e il ranger sono probabilmente le classi più colpite perchè i loro poteri interagiscono con gli animali. inoltre le trasformazioni in animale o la presenza di compagni animali va rivista selezionando insetti con livelli di capacità e dimensioni paragonabili.
Chi non vorrebbe trasformarsi un una coccinella o avere una formica come compagno?


Ok, questo è quanto (come diceva l’omonimo del tizio di Breaking Bad), fatemi sapere cosa ne pensate, se trovate già delle incoerenze, se avete domande da fare (magari! Rispondere a delle domande mi aiuterebbe assai), se vi interessano alcune cose in particolare e via dicendo.
Nei prossimi mesi spero di riuscire ad espandere, descrivendo zone specifiche, aggiungendo dettagli, quindi se volete vedere qualcosa di specifico scrivetelo che magari lo sviluppo.

Se vi piacciono le ambientazioni, sappiate che qui ne ho postata uno con un mondo ricoperto d’acqua in cui una Chiesa e un Impero lottano per l’egemonia.

Se invece volete tornare a qualcosa di più normale, c’è una sezione su D&D 5e.

Iscriviti alla newsletter

Se ti va puoi iscriverti così da non perderti le novità e restare in contatto.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *